08 Dic Berlino Ovest anni ’70
A Berlino Est dopo il Novembre ’89 i cambiamenti demografici sono particolarmente evidenti, intere aree residenziali e strutture pubbliche rimaste vuote, abbandonate dagli Ossi, abitanti di Berlino Est, scappati ad inseguire l’Ovest, vengono occupate da parte di chi fa, del “vivere comune” il baluardo di una vita.
A Berlino Ovest, per chiari motivi storici, il movimento delle occupazioni degli immobili prende piede molto prima della caduta del Muro, già negli anni ’70 e con modalità completamente diverse rispetto alla parte orientale della città. L’intento di chi colonizza questi vuoti non è solo una risposta concreta all’emergenza abitativa, ma trasforma la classica idea di abitare in nuove forme di condivisione degli spazi, attraverso progetti sociali che, tutt’oggi, seppur con delle grandi differenze, continuano a funzionare.
Il sito interattivo Illustrierte Karte zu Hausbesetzungen, propone una mappatura delle occupazioni che ripercorre cronologicamente tutto il movimento e i progetti culturali, dagli anni ‘70 (A Ovest) ad oggi. Sarà facile individuare le aree più interessate al processo, tutte le case che non esistono e più i progetti che invece sopravvivono, grazie al principio dell’autogestione, trasformandosi in Hausprojekt.
Pochi gli spazi ancora gestiti in maniera del tutto autonoma, un paio colonizzati da senza tetto e qualche Wegenburg (comunità che si sviluppano intorno a minivillaggi di roulotte) che ancora resistono.
Uno degli esempi più interessanti è il complesso del Krankenhaus Bethanien (Ospedale Betania) poichè rappresenta la caparbietà dei residenti che lo salvano da demolizione quasi certa, e sintetizza le differenti modalità di riorganizzazione degli spazi, tra edifici occupati e quelli gestiti da vere e proprie fondazioni culturali.
Il complesso ospedaliero, costruito per volere del re Federico Guglielmo IV a metà del 19°secolo, in quello che è l’attuale quartiere di Kreuzberg, allora aperta campagna priva di qualsiasi tipo di servizio, diventa fin da subito uno dei più importanti centri di ricovero. La struttura ha la fortuna di non subire gravi danni durante i bombardamenti dei due conflitti mondiali, rimarrà attivo fino al 1970, anno nel quale, la prevista demolizione, come abbiamo accennato, viene impedita da iniziative sociali auto organizzate.
La Georg von Rauch Haus, in memoria dell’anarchico che perde la vita durante un conflitto a fuoco con la polizia, occupata ‘71 in quella che era la casa delle infermiere, è ancora oggi una “autonoma abitazione collettiva” al momento in fase di restauro. Il ritornello della canzone dei Ton Steine Scherben, dedicata alla Rauch Haus: Ihr kriegt uns hier nicht raus! Das ist unser Haus (Non ci tirerete fuori da qui! ! Questa è la nostra casa) si è rivelata di buon auspicio; a differenza di altri progetti autogestiti, esiste ancora come collettivo abitativo, rivolto ai giovani di classi sociali più basse e riconosciuto dalla città, come rifugio per i senzatetto.
Nel 1973 il Senato di Berlino concede parte del corpo centrale dell’edificio, al progetto culturale Künstlerhaus Bethanien (Casa per Artisti) che nel corso degli anni è diventato un progetto di fama internazionale, e uno spazio di sperimentazione d’arte contemporanea.
Ancora, nel 2005, l’ala sinistra del Bethanien viene occupata dal gruppo Yorck59, che offre un servizio di assistenza sociale e garantisce nuovi alloggi. Negli anni, attraverso la costituzione di un’associazione: Iniziativa per il futuro Betania (IZB), l’assemblea del distretto di Kreuzberg revoca la decisione di vendere l’area ad un investitore privato.
Quando però la gestione dell’intero complesso Bethanien passa in mano alla GSE, Società per lo Sviluppo Urbano e i dissapori tra realtà occupanti ed il centro artistico si fann evidenti, la Kunstlerlhaus trova una nuova sede per le residenze e mostre, una ex Lichtfabrik dei primi del ‘900 sempre in Kreuzberg.
Una volta definite le aree di gestione per i diversi progetti, indipendenti o meno, si creano due realtà ben distinte, il Kunstquartier ovvero il quartiere dell’arte, raggruppa tutte le attività culturali e artistiche che si svolgono all’interno dell’edificio principale del complesso e il NewYork nell’ala sud continua ad offrire il suo programma di incontri.
La voce del quartiere viene quindi ascoltata, e trovato un accordo con le realtà presenti, si dà il via ad un vero e proprio incubatore culturale e sociale, all’interno del quale convivono oggi differenti progetti con anime ben diverse, tante le associazioni sociali e artistiche che fanno del Bethanien uno dei più vivaci e attivi centri culturali di Kreuzberg 36.
Qui la mappa interattiva delle case occupate: Berlin Besetzt
Per informazioni sui Tour alla scoperta di Kreuzberg 36 scrivere a z.munizza@berlino-explorer.com
Foto R. Ciampolillo. Ricerche a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer.
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