Funkhaus, centro creativo a Oberschöneweide

Funkhaus Nalepa str.Studi di registrazione e laboratori per artisti formano oggi il centro creativo all’interno della Funkhaus a Oberschöneweide nei locali che hanno ospitato, dal ’56 al ’90, la sede della Rundfunk der DDR, la radio pubblica della Repubblica Democratica tedesca.

In origine, le trasmissioni radiofoniche della neonata Repubblica Democratica continuarono ad essere prodotte e diffuse dalla Haus des Rundfunks, l’imponente complesso destinato alla radiofonia operante a Berlino sin dal 1927; all’interno del settore britannico, in seguito alla divisione della città. Prima del trasferimento presso la sede in Nalepastrasse, dal ’47 le trasmissioni arriveranno dalla Stazione Radio di Grünau, all’interno di quella che era una grande rimessa per imbarcazioni della Repubblica di Weimar, che ospitò tra l’altro le gare degli sport acquatici durante le Olimpiadi del ’36.

Grünau divenne fondamentale nel supportare la “Der Deutsche Freiheitssender 904” (DFS 904) stazione radio di propaganda della DDR, che andava in onda da un trasmettitore segreto sui 904 kHz in onde medie.

Per la sede della nuova stazione radio si scelse un lotto di circa 135.000 mq a Oberschöneweide, affacciato sulla Sprea, su Nalepa strasse, strada dedicata all’imprenditore P. Nalepa che nel 1871 qui fondò una delle sue fabbriche per il trattamento dei tessuti a Berlino. E’ sulle ceneri di questo antico impianto industriale che l’architetto F. Ehrlich progetta il più grande studio di registrazione del mondo.

Il complesso della Funkhaus è distribuito, in base alle funzioni ricoperte, su quattro edifici collegati tra loro attraverso passerelle sostenute da pilastri. Gli uffici della direzione e le redazioni erano ospitate nella torre di nove piani dell’edificio principale, accanto a infiniti corridoi dove si trovavano, e si tovano tutt’ora, studi di registrazione e di trasmissione.

L’edificio dalla forma arcuata destinato ad ospitare gli studi principali, viene realizzato secondo il principio Haus in Haus, per il quale ogni studio è costruito con proprie fondazioni isolate rispetto all’edificio contenitore, la mancanza di vibrazioni permette di avere un’acustica perfetta che rende ancora oggi la struttura un capolavoro tecnico. All’interno del Blocco B si trova la Großer Sendesaal 1, cuore dell’intero complesso, bellissima e ancora attiva. A discapito dell’oramai non recentissima data di progettazione, gli studi della Funkhaus continuano ancora ad attirare artisti internazionali, orchestre e produttori musicali grazie alla qualità del suono, al tempo di riverbero ottimale ed alla bontà delle attrezzature presenti.

La presenza di un edificio multifunzionale dotato di mensa ed una sala riunioni, ospedale libreria e spaccio alimentare facevano del complesso della Funkhaus una vera e propria piccola città indipendente con una serie di servizi per tutti gli operatori, che al momento della dismissione nel ’90 erano 3000. In seguito alla riunificazione della Germania, diverse trasmissioni furono interrotte, con la sospensione conclusiva dei servizi tecnici e di redazione, nel ’91 iniziarono i problemi di gestione di un complesso così altamente strutturato, i blocchi A e B insieme all’annesso giardino detto il “Werksgarten” si trovano sotto tutela monumentale.

Questo per quanto riguarda gli edifici principali costruiti alla fine degli anni ’50, dove ora si trovano studi di registrazione e artistici, che portano nuova vita, anche se il silenzio regna sempre sovrano, nella struttura che abbandonata per anni con i suoi grandi spazi, i parquet in legno povero tipico delle costruzioni del socialismo realista e gli orologi fermi, odora ancora di DDR.

Sorte diversa tocca a quello che veniva chiamato Blocco E, inaugurato a metà degli anni ’60 costruito con la classica tecnica plattenbau (moduli in cemento) la demolizione e lo smantellamento è inziato un anno fa e non ancora terminato. L’edificio essendo ben visibile dalla strada era dotato di insegne al neon, delle quali rimangono solo i supporti, il 3 ottobre del 1990 (giorno della riunificazione) viene rimossa in maniera teatrale e simbolica il logo della radio e le ultime due parole dell’insegna “Rundfunk der DDR”

La propaganda di regime veniva trasmessa anche in italiano ed a quanto pare fu nella nostra lingua anche la sua ultima trasmissione. La sera del 2 ottobre 1990, alle 23:45, a mezzanotte il segnale orario della Deutschlandfunk marcò (senza enfasi) la sua fine.

E’ da questa interesante scenografia fotografica che parte il laboratorio fotografico organizzato da Berlino Explorer in collaborazione con il fotografo Davide Maione: FOTOLABOR, Natura e Cultura urbana, luogo perfetto dove poter riscontrare questo contrasto.

Ricerche e Foto a cura di Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer

Tappa inserita nel percorso Archeologia Industriale per info z.munizza@berlino-explorer.com

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