Haus der Statistik, quale futuro?

Haus der Statistik. Z.MunizzaDomani 6 Aprile, allo ZK/Uavrá luogo il secondo incontro per discutere la possibilità di trasformare la Haus der Statistik, sede dell’elaborazione dati statistici durante la DDR, in un centro sociale e culturale per rifugiati e artisti.

Si è invitati a discutere ed elaborare sinergie attive, e arrivare così ad un passo concreto per lo sviluppo del nuovo polo cultural-artistico e sociale. Il focus si concentra sullo sviluppo di strategie integrative per la futura sede della Haus der Statistik, lo scambio di idee avverrà tra le associazioni e le istituzioni interessate, al fine di arrivare ad una concreta e tangibile proposta.

La mirabile e lodevole iniziativa di democrazia locale, attiva da questo autunno, si occupa del futuro di uno degli edifici del modernismo fine anni ’60. La Haus der Statistik occupa una gran porzione di quella che era la “nuova Alexanderplatz” ministeriale della Berlino Est. Prima che la trionfale Karl Marx Allee si ricongiunga alla Piazza, cuore pulsante delle attività politiche e sociali durante la DDR, e commerciali oggi, un enorme edificio vuoto e con evidenti segni di abbandono giace dimenticato. Dimenticato si fa per dire, le proposte di riutilizzo dagli anni ’90 in poi son state molteplici e quanto mai variegate, ma sempre inconcludenti e fallimentari.

La vista del complesso è ora coperta dai nuovi edifici commerciali costruiti sulla Alexanderplatz, rimane nascosto e quasi si confonde, nonostante la sua imponenza (55.000 mq di uffici!), incastrato tra i nuovi alberghi a 4 stelle che ogni giorno traboccano di turisti.

L’ex sede amministrativa della Germania Est, si presenta con il piano terra barricato da lastre di compensato, piastre d’acciaio a serrare gli ingressi, e vetri pericolanti di finestre semidistrutte, dalle quali si intravedono i vecchi uffici con neon penzolanti annessi. Al posto del ristorante di caccia Klause, il bar Mocha-Eck e lo spaccio con merci provenienti dall’Unione Sovietica, più nulla da ben 26 anni.

La proposta è di acquisire l’intero complesso e trasformarlo in un centro sociale per i rifugiati, accanto a questa se ne sviluppano diverse legate all’arte , alla creatività, puntando , come spesso avviene, alla cultura nel suo intero.

Sostenuta anche dal sindaco di Mitte C. Hanke (SPD), la richiesta sarà presentata al Ministro delle Finanze, con l’auspicio di riuscire a sviluppare un’operazione congiunta di sostegno economico tra isitituzioni e associazioni coinvolte nel progetto. La ricerca di fondazioni interessate a finanziare l’acquisto del sito al momento propende sulla Stiftung Edith Maryon, che promuove abitazioni sociali, già presente a Berlino con un riuscito progetto per artisti locali nella Ex Rotaprint di Wedding.

Tutto è ancora in divenire, la BIM, società che gestisce il patrimonio immobiliare statale berlinese, sta riconsiderando, per l’ennesima volta, il valore della proprietà, nonchè negoziando da tempo con il governo federale che sarebbe interessato all’acquisto. L’unica certezza al momento, pare essere la definitiva decisione di non smantellare l’edificio a favore di un nuovo grattacielo di uffici e abitazioni di lusso, il che già non è poco anche se la strada verso una soluzione è ancora lunga.

Lodevole tentativo e concreto passaggio all’azione, o quantomeno così appare, quello delle 21 associazioni, questo al momento il numero degli enti che aderiscono ufficialmente al progetto, e che sono parte attiva nella proposta di trasformazione. Continueremo a seguirne gli sviluppi aggiornando i risultati.

Per chi fosse interessato a partecipare all’incontro di domani qui tutte le informazioni.

 

Tour dedicato alla Architettura DDR, per info z.munizza@berlino-explorer.com

Ricerche e foto a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer.

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