La fine del Cuvry Camp.

CuvryCamp ©Z. MunizzaE’ definitivo, i lavori inizieranno presto nel vuoto conosciuto come Cuvry Camp, sulla Curvystraße. Due enormi edifici che ricalcano la falsa riga di strutture industriali (oh che fantasia!) spunteranno in quel vuoto urbano, e sarà ancora peggio del previsto in quanto a funzioni. Il progetto del 2001 prevedeva accanto ad uffici e servizi commerciali anche una percentuale di abitazioni sociali che non son minimamente menzionati, almeno a star alle notizie riportate dai quotidiani, come il Morgenpost.

Sorgerà quindi una nuova area commerciale con ristoranti, supermercato ed ufficiGewerbezentrum in tedesco.

Per anni diverse associazioni nate appositamente o la più nota Mediaspree Versenken, si sono battute per cercare di lasciare questo terreno libero e fruibile da tutti, ma nel cuore di Kreuzberg, affacciata proprio sulla Sprea, quest’area ancora libera e non sfruttata a livello commerciale non è pensabile.

Il sito è stato orto comunitario, area parco e grill, uno spazio che era accessibile a tutti e a qualsivoglia tipo di attività da svolgere all’aperto, dove per altro BLU, uno dei più conosciuti streetartist italiani, aveva lasciato il segno. Il doppio murales, divenuto simbolo della rapida trasformazione di Kreuzberg e della città tutta, viene proprio per questo motivo, oscurato volontariamente dall’artista con grandi pennellate nere. Il motivo? presto detto, per impedire quanto meno che i suoi disegni diventino un valore aggiunto alla vendita, rappresenterebbe inoltre un controsenso in termini,: un’opera che denuncia la gentrificazione in un’area gentrificata!

8.400 mq di “terra di nessuno” ( si fa per dire, la proprietà è ben definita) che raccontano tanto di Berlino, all’interno della vecchia sede del porto fluviale, tra magazzini ed edifici in mattoni, questo vuoto rappresenta-va per i residenti di Kreuzberg uno spazio dove riappropiarsi della città. Il panorama, un punto di vista insolito, la metropolitana gialla passa sull’Oberbaumbruecke e all’orizzonte si staglia in lontananza la Fernseheturm; alle spalle, un uomo con cravatta e manette ai polsi era li a denunciare la metamorfosi del quartiere.

Il deserto su Cuvrystraße non è di alcun interesse per lungo tempo, dopo l’89 il tentativo di costruire un centro commerciale viene impedito dalle associazioni di quartiere, che se ne riappropriano per qualche tempo. Il sito viene poi venduto all’ennesimo investitore, ma tutti i progetti falliscono e l’area rimane di interesse solo locale, questo fino a quando dalla proficua collaborazione tra il museo Guggenheim di New York e il brand automobilistico tedesco BMW, nasce il Bmw Guggenheim Lab, nel Marzo 2012, che dovrebbe rappresentare una sorta di preparazione ai progetti del nuovo centro residenziale e commerciale, pronti in realtà da tempo.

Kein BMW-Guggenheim-Lab am Spreeufer in Kreuzberg! Nessun BMW-Guggenheim-Lab sulla Sprea a Kreuzberg, recitava la chiamata a raccolta di firme per fermare il laboratorio, ed allora ci riuscirono. Una piccola grande vittoria certo, che ha ritardato di qualche anno l’inizio dei lavori. Lo spazio non è comunque più fruibile da quando un incendio doloso ( e qui non approfondisco ma si può ben ipotizzare sia stato in qualche modo pilotato) ha costretto una colonia di senzafissa dimora,  che nel Cuvry Camp aveva il proprio rifugio. Certo, non erano sempre accoglienti e cordiali, ma vi sfido a dormire in una tenda con meno 15 gradi!

Il Cuvry Camp era una realtà semplice, dove anche avventori di passaggio potevano fermarsi e partecipare alle attività comuni, un piccolo bar organizzava feste per raccogliere fondi e ripulire l’area, e ci si incontrava una tantum per discutere delle possibili mosse e azioni di denuncia tra grill e bottiglie di birra.

Tra non molto la terrazza spontanea sulla Sprea sarà occupata da due bei casermoni nuovi di zecca che ospiteranno nuovi uffici, nuovi negozi, nuovi supermercati.

Keine angst ist nur Gentrification!!!! Gute Nacht Berlin.

Ricerche e foto a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer.

Tour Berlino che cambiaper info: z.munizza@berlino-explorer.com

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