La Malzfabrik oggi un centro culturale a Schöneberg.

Malzfabrik ©Z.MunizzaIl 4 Giugno il via alla sesta edizione della Malzwiese, una giornata ricca di eventi e musica nella Malfabrik, un’occasione unica per esplorare questi affascinanti edifici.

La Malzfabrik, ex fabbrica per la produzione di malto, è oggi un centro culturale a Schöneberg. Un bellissimo e funzionale esempio di ripristino di un antico monumento industriale berlinese, l’impianto per la produzione di malto si trasforma in una vivace isola creativa in una zona industriale urbana che stimola il “pensiero non convenzionale”.

Uno spazio per nuove idee, immersi in un luogo dove gli edifici in mattoni irradiano da tutti gli angoli il fascino suggestivo delle antiche aree produttive, nel quale è possibile fare un viaggio nel tempo e nella storia di questi impianti, in compagnia del team della Malzfabrik che, con grandissimo impegno quotidiano, riesce a mantenere viva l’atmosfera del “Große Rote”.

I quattro camini con i loro cappelli che sembrano giganteschi caschi da cavaliere, svettano dalla struttura principale, sei piani di mattoni rossi, diventando un segno distintivo visibile da tutto il quartiere di Schöneberg, modellandone lo skyline.

Il progetto dell’impianto, costruito tra il ’14 e il ’17, secondo i piani dell’architetto F. Schlüter, nato per rispondere alla sempre crescente richiesta di materia prima da parte delle aziende di birra, tra le quali la rinomata Schultheiss, entra in funzione solo qualche anno dopo la fine del primo conflitto mondiale.

Il più grande Mälzerei d’Europa è composto da diversi edifici, accanto a quello principale con la facciata in clinker rosso decorata con lesene e gli innovativi camini con cappe, fanno parte dell’ensemble: un grande silo per la conservazione del prodotto finito, edifici amministrativi e capannoni per i carri utilizzati nella distribuzione, servita anche da un collegamento ferroviario diretto con l’ex centro di smistamento di Tempelhof.

La produzione meccanizzata su larga scala di malto venne bruscamente interrotta quando, al termine della seconda guerra mondiale nel ’45, la potenza occupante sovietica smantellò tutte le macchine, destino che toccò a  molti altri impianti della città; rimessa nuovamente in funzione nel ’50, la Schultheiss riprese le attività, migliorando la fabbrica con grandi interventi di modernizzazione.

Chiusi definitivamente a metà degli anni ’90, gli edifici, conservati in gran parte nello stato originale, dopo anni di inattività vengono acquisiti da un investitore svizzero che punta a ripristinare e riutilizzare le strutture esistenti, incluse le aree verdi circostanti, seguendo una filosofia di sostenibilità

Passo dopo passo si lavora per rendere il territorio compatibile con l’ambiente, non solo per quanto riguarda la ristrutturazione e il risparmio energetico degli edifici, ma anche per il lavoro dei partner che partecipano al progetto, “per noi sostenibilità significa armonizzare gli aspetti ecologici, economici e sociali.”

Qui i consigli del blog Mit Vergnuegen per viversi al meglio la giornata.

Ricerche e foto a cura di: Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer

Per informazioni sui Tour : Archeologia Industriale contattare: z.munizza@berlino-explorer.com

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