02 Giu La storia industriale di Lichtenberg
Nel quartiere “periferico” di Lichtenberg, confinante con la vivace area di Friedrichshain, è possibile ancora trovare strutture semiabbandonate dal grandissimo potenziale di riuso.
I nuovi centri dedicati all’arte contemporanea si stanno via via spostando a Lichtenberg, sempre più, i grandi spazi vengono riadattati a studi artistici e laboratori, in uno dei quartieri più produttivi durante la DDR, c’è una parte però che non è ancora stata toccata dal flusso di trasformazione.
Non lontano da quello che era il più grande mattatoio della città, trova sede la cooperativa di consumo di Berlino e dintorni, la KGB (Konsumgenossenschaft) fondata nel 1899 come cooperativa di commercio al dettaglio, permette ai suoi membri di poter fare acquisiti particolarmente economici: un’ idea semplice ma efficace per contrastare l’aumento dei prezzi.
La coopertativa acquista un’area di 124.000 metri quadri, sulla quale l’architetto P. Leberecht, progetta la sede di rappresentanza: un bellissimo edificio in stile neoclassico con un’imponente facciata su fronte strada, decorata con colonne e statue di pietra arenaria, ancora visibili. Nel cortile retrostante al palazzo, sede anche degli appartamenti dei membri del consiglio, si sviluppa un’area di produzione diretta per beni di prima necessità, vengono costruiti, un grande forno per la produzione di pane e una fabbrica di insaccati, oltre a diversi magazzini.
Per contrastare la fortissima inflazione che affligge il paese dopo la prima guerra mondiale, la cooperativa, investe gran parte del capitale nella costruzione di nuove abitazioni e di impianti produttivi. Una seconda fabbrica di pane, una nuova sala forni e un’officina in mattoni rossi e gialli, progetti dell’architetto O. Wettstein, completano l’area industriale di Lichtenberg, che a fine ‘900 si doterà anche di una propria linea di trasporto interno.
E’ nel ’33, quando la cooperativa vantava 200.000 membri, che i nuovi dirigenti nazionalsocialisti, iniziano ad ostacolare le associazioni dei consumatori per il loro spirito socialista, la legge del ’35, che prevede lo scioglimento delle cooperative finanziariamente deboli, segna un duro colpo per la KGB ,che nel ’41 viene trasferita nel Fronte Tedesco del Lavoro, Gemeinschaftswerk der Deutschen Arbeitsfront, ente parastatale del Terzo Reich.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, l’amministrazione militare sovietica, con un’ordinanza del ’45, consente l’immediato ripristino delle cooperative dei consumatori, non solo per lo spirito comunitario che rappresentano, ma sopratutto, per rispondere all’esigenza di beni di prima necessità e di alloggi, in una Berlino quasi completamente distrutta dai bombardamenti.
Con la fondazione della DDR, l’area produttiva di Lichtenberg, diventa un punto nodale per l’economia di Berlino Est e alla fine degli anni ’50, quasi tutti i residenti dei quartieri orientali della città, sono membri della rinnovata associazione.
Dopo la “Svolta” (Die Wende) la KGB prova a mettere radici nell’ economia del mercato occidentale, ristruttura la società seguendo nuove linee di business, legate al turismo e all’investimento immobiliare, mossa che a breve, si rivelerà però, fallimentare. Il Senato di Berlino, si trova costretto ad aprire un processo di insolvenza, con la conseguente chiusura temporanea della cooperativa, parte delle proprietà vengono vendute e si rende necessaria una ristrutturazione finanziaria, che dovrebbe essersi conclusa alla fine del 2012.
In quest’ottica di recupero del capitale, l’area produttiva viene smembrata, la società cooperativa, ancora attiva seppur con grandi difficoltà economiche, conserva la vecchia sede amministrativa, i magazzini e le fabbriche, invece, vengono venduti, ma il processo di trasformazione e in questa parte di città è molto lento.
Purtroppo la vecchia fabbrica di carne e di prodotti da forno vengono venduti per bancarotta nel ‘93, ma l’edificio del KGB è ancora operativo su un lato della zona.
Gran parte degli spazi sono ancora inutilizzati, fatta eccezione per un paio di officine e un pionieristico studio di pubblicità, le strutture risultano per lo più vuote e in stato di abbandono, come la Fleischfabrik (fabbrica di insaccati) che rappresenta una delle più antiche testimonianze della storia industriale tedesca, non più in uso dal ’93.
Ricerche e foto a cura di Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer
Itinerario Scoperta dei quartieri per info contattare: z.munizza@berlino-explorer.com
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