Le figure mitologiche di Twoone.

Andare a caccia di graffiti, stencil o murales è un modo stimolante per scoprire la città.

In ogni angolo di Berlino ci si può imbattere in un lavoro mai visto di artisti più o meno conosciuti. Oltre ai punti nevralgici, dove si sa per certo che si potranno trovare opere sempre diverse, come la Bülowstraße o nel centro culturale RAW, ci sono angoli nascosti che si lasciano scoprire per caso, seguendo l’istinto o spingendo l’occhio curioso oltre la soglia di un cortile.

Il cortile in questione si trova in un edificio sulla Kloster Strasse e al suo interno si svela un’opera firmata TWOONE.

Artista giapponese il cui lavoro mostra figure quasi mitologiche, creature dal corpo mezzo animale e mezzo umano, che sviluppa nella serie “Phycological Portrait”, svelando dei soggetti il carattere interiore e la personalità universale e senza tempo in contrasto all’immagine superficiale.

Hiroyasu Tsuri aka TWOONE nasce a Yokohama, dopo il trasferimento in Australia le difficoltà con le differenze culturali e la lingua, lo spingono a trovare nell’arte il suo principale mezzo di espressione. Graffiti e murales diventano la sua vita.

In parallelo alla sua attività di strada, si laurea in Visual Arts e New Media. Entra così in contatto con diversi materiali con i quali inizia a sperimentare nuove tecniche di resistenza, processo che lo porta a reinventare il suo stile e il modo di creare opere d’arte.

Ottiene il riconoscimento internazionale con il progetto “Metaphysical Landscape” nel quale crea una combinazione unica di elementi derivati dalla natura e forme astratte colorate, caratterizzando lo spazio in un contorto e stilizzato paesaggio che ispira al pubblico storie metafisiche.

Indizio: il murales si trova vicino Alexander Platz, una volta trovata la colorata carpa Koi di Karl Addison (che con James Bullough forma il famoso un duo americano: Jbak) sbirciate nel cortile e avete fatto centro!

Ricerche e Foto a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer.

Articolo pubblicato nella rubrica Berlin Street Art Walk de Il Mitte-Quotidiano per Italiofoni.

No Comments

Post A Comment