Nuovi progetti nell’area della Eisfabrik.

Chi non si è mai domandato cosa fosse quell’ultima area ancora abbandonata nel cuore di Berlino?

Il comignolo che svetta solitario fa parte di un’antica fabbrica di ghiaccio, Eisfabrik. Uno degli esempi più riconoscibili di Archeologia Industriale dal fortissimo potenziale di riuso urbano.

La struttura, che versa in condizioni di totale abbandono e il grande vuoto antistante, conseguenza dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e di successive demolizioni, sono quel che resta dell’antico impianto.

Tante le attività, più o meno lecite, svolte nel corso degli anni, ma la Eisfabrik attende ancora inerme il suo destino, circondata da micro isole di attività indipendenti Teepeland, e da nuovi e vincenti progetti di social housing Spreefeld.

Una tra le più antiche fabbriche di ghiaccio, nonché l’unica rimasta a memoria di questi vecchi impianti produttivi, è da tempo oggetto di dibattiti e discussioni in merito alla sua riqualificazione.

Sulle rive della Sprea, non lontano da uno dei porti commerciali di Berlino l’Osthafen, l’imprenditore Carl Bolle stabilisce a fine ‘800, l’attività di produzione e commercio di ghiaccio naturale per la conservazione dei cibi, dove per naturale si intende il taglio di lastre ricavate nel fiume gelato.

La società “Norddeutschen Eiswerke AG” non potendo più dipendere dalle condizioni metereologiche, commissiona il progetto di una macchina di raffreddamento a vapore, è così che la produzione all’interno della Eisfabrik si automatizza nel 1914, quel che resta degli ingranaggi è ancora nella sala macchine.

L’architetto A. Biebendt sviluppa due cortili con impianti civili e industriali, seguendo le linee stilistiche del primo modernismo. L’edificio principale in mattoni rossi è ricco di decorazioni e le raffinate tecniche costruttive fanno di questo impianto un progetto di alta ingegneria.

L’alta qualità della tecnica di raffreddamento e conservazione fa sì che l’impianto, che si trova nella parte Est della Berlino divisa, rimanga attivo anche negli anni della DDR, chiuso poi definitivamente nel ’91, dopo la privatizzazione.

Oggi, lo sviluppo dell’area lungo la Köpenicker Strasse sta velocemente prendendo il sopravvento, i progetti di piano anche per questo lembo di sponda sono arrivati a conclusione.

La nuova proprietà di una gran fetta di terreno, è rappresentata dalla società Trockland che, come si legge dal sito, seleziona a Berlino immobili non convenzionali ai quali ridare vita. Dalle sapienti mani dello studio GRAFT nasce il progetto EISWERK.

Entro il 2021 previsto l’ormai noto mix di funzioni, commerciale abitativo e culturale. In linea con il concetto di sviluppo integrato per la riqualificazione dell’area Nord Luisenstadt, viene riabilitato l’edificio esistente, la Kühlhause, e integrato in un insieme di edifici contemporanei.

Come si evince dal masterplan, il progetto Eiswerk comprende due blocchi residenziali, rispettivamente su strada e sull’area retrostante l’ex magazzino frigorifero, che resta innestato tra le nuove costruzioni. Si apprende inoltre, che la fruibilità dei cortili dovrebbe essere pubblica.

La sala macchine, l’impressionante edificio in mattoni con il camino ampiamente visibile non fa parte della terra acquisita da Trockland, ma rimane di proprietà della TLG Immobilien.

 

 

 

 

 

 

 

Ricerche e Foto a cura di Z. Munizza

Itinerario Berlino che Cambia per info contattare: z.munizza@berlino-explorer.com

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