Officine d’arte a Marzahn.

©M. AvanziDal progetto “Cultura Industriale e Arte”, in collaborazione con Yeseya, nasce un racconto in tre tappe sull’Archeologia Industriale di Berlino, dopo il primo capitolo dedicato al Pfefferberg di Prenzlauer Berg, andiamo a Marzahn, quartiere avvolto da un’atmosfera un po’ sinistra ed evanescente, a tratti surreale. 

Dalla costola dell’officina e fucina di idee del ben famoso, ed ormai defunto, centro artistico Tacheles, del quale tanto si è detto, si staccano alcune cellule e due instancabili ragazzi continuano a produrre il loro lavoro, perchè quello che conta davvero per un artista è l’esigenza di esprimersi e raccontare attraverso le proprie opere.

Claudio e Kerta trovano il loro spazio artistico, all’interno di un progetto che ha il nobile intento di riqualificare e rivitalizzare un’area di Marzahn a dir poco desolata e desolante. Tra enormi edifici fine DDR, nuove villette in costruzione modello Truman Show, in un’area destinata originariamente alla vendita degli animali, nasce l’ambizioso progetto dell’Alte Börse.

©M. AvanziIl Magerviehhof, vecchio mercato del bestiame, si trasforma in un centro culturale grazie alla lungimiranza e alla tenacia di Herr P. Kenzelmann, che investe denaro ed energie con l’obiettivo di offrire al quartiere un nuovo cuore culturale. Uno nuovo spazio per l’arte, per le sperimentazioni e per laboratori creativi, nasce all’interno di strutture che sprigionano il classico fascino dei complessi produttivi, mattoni rossi e dettagli in ferro a memoria dell’originale funzione.

Il progetto converte le strutture che dopo il ‘45 erano state trasformate in Sperrgebiet (zona militare); le caserme, dove si possono ancora trovare le tracce del passaggio dei prigionieri, diventano studi artistici con il nome “Kunstbaracken” letteralmente baracche artistiche.

All’interno di questa comunità la Kunstwerkstatt Marzahn trova spazio con le sue visioni di ferro e ruggine, androidi e navicelle punteggiano il cortile e l’atmosfera è davvero quella di una fucina, una galleria a cielo aperto ed un luogo di lavoro. la parola Werkstatt, officina, rende bene l’idea.

©M. AvanziLa tenacia dei due ragazzi nel voler portare avanti le loro attività, li porta a prendere contatti con realtà locali di quartiere, entrando attivamente a far parte di una logica di rigenerazione urbana e coinvolgimento della comunità, che al momento a Marzahn è molto viva.

L’attività dell’officina non si dedica solo alla parte creativa ma anche alla condivisione dei saperi, organizzando laboratori e corsi per insegnare come creare una scultura di metallo e come utilizzare le macchine attraverso le differenti tecniche.

In collaborazione con il centro giovanile Betonia, sviluppano un laboratorio con i ragazzi del quartiere, coinvolgendoli in un progetto artistico per la realizzazione di un’opera che sarà poi esposta; così imparando a saldare tubi e lastre di ferro realizzano la loro prima scultura, una sorta di sagoma di edifici di diverse altezze, che rappresenta la loro visione di Marzahn. Il Municipio del quartiere, per altro interessante esempio di architettura DDR, ha ospitato le sculture di Claudio e Kerta in una mostra collettiva dal titolo Kostbarkeiten III.

La Kunstwerkstatt è esempio di una riuscita collaborazione non solo con le realtà di quartiere ma anche con progetti internazionali con un unico fine creativo comune.

©M. Avanzi

Foto: M. Avanzi. Ricerche a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer.

Tour alla scoperta di Marzahn per info z.munizza@berlino-explorer.com

No Comments

Post A Comment