Prigioni in Alexander Platz

Per quanto si cerchi in tutti i modi, dagli anni dopo la caduta del Muro,  di coprire o ridisegnare Alexander Platz, cuore e centro gestionale della DDR, ci sono tracce indelebili di quel passato che è necessario conservare e valorizzare.

Se è vero che un edificio ingombrante come il Palazzo della Repubblica, scomodo nel sua posizione di fronte alla classicità prussiana, viene “sostituito” dal falso storico del castello ricostruito, in Alexendar Platz, Alex per gli amici, la situazione è più complessa da gestire.

Tanti sono gli ex edifici ministeriali come la Haus der Statistik o il Memi, edificio residenziale, che creano le quinte sceniche intorno all’enorme invaso spaziale, punto di passaggio e di incontro con una vocazione commerciale.

Molti strutture hanno una diversa funzione, e tra le tanti nuovi alberghi, si confonde un edificio apparentemente anonimo.

Fino all’anno della Svolta l’89, Keibelstraße era un sinonimo di terrore.

In Keibelstraße accanto ai vari ministeri, si trova una stazione di polizia e centro di detenzione, uno dei capitoli più scuri della storia della DDR. Non solo criminali, detenuti tra le sue mura, ma soprattutto prigionieri politici, musicisti, pittori e la madre dell’ultimo uomo ucciso dalle guardie di confine nel tentativo di attraversare il Muro C. Gueffroy (6. Feb. ’89)

Dopo lo scioglimento della DDR, parte del carcere continua ad essere operativo fino al ’96 come centro di detenzione, spesso adoperato come set cinematografico per noti film e serie (Goodbye Lenin, Männerpension).

Questo luogo, come le Prigioni di Hohenschönausen e il Museo della Stasi, riflettono un passato difficile e complicato della Storia tedesca. Fino a poco tempo fa, ci si chiedeva ancora se avesse senso trasformarlo in un memoriale, o se mettere a tacere per sempre le Storie che ha da raccontare.

L’amministrazione si è posta la domanda se aprire l’edificio solo all’offerta formativa scolastica, con un percorso di apprendimento per “gestire la storia della DDR” o  renderlo il memoriale accessibile a tutti.

Dal 2010 il Dipartimento per l’educazione del Senato si trova nella parte ristrutturata dell’enorme complesso, alcune celle sono ancora nelle condizioni originali, mentre altre sono alterate dalle riprese cinematografiche.

Sulle ceneri della Haus der tausend Fenster, la casa delle mille finestre, edificio sede del gruppo commerciale Karstadt, adoperato durante il nazionalsocialismo come dipartimento statistico per determinare il numero di ebrei adatti a lavorare nell’industria bellica; nel ’49, anno di fondazione della Repubblica Democratica Tedesca, si  inserisce l’istituto di detenzione preventiva (i detenuti erano poi trasferiti aRummelsburg).

Costruito tra il ’49 e il ’51, si trova all’interno del quartier generale della polizia di Berlino Est, considerato uno dei più sicuri e più moderni nella DDR.

Nell’ Agosto del ’61, è qui che un giovane Honecker, segretario per la sicurezza del Comitato centrale del SED, Partito di Unità Socialista, organizza la sua task force per assicurare la chiusura delle frontiere e la conseguente costruzione del Muro.

Un luogo che vista la rilevanza storica che rappresenta non può, e non deve, rimanere “in silenzio”.

Dal 2011, dopo battibecchi politici e palleggi di responsabilità, la fondazione del Memoriale di Hohenschönhausen, si impegna ad accompagnare i visitatori attraverso i sette piani nascosti dietro una facciata di clinker, testimonianza architettonica di oppressione che è rimasta vuota per più di due decenni.

Prossima visita speciale il 13 Agosto, in occasione dei 57 anni dalla costruzione del Muro, accompagnati da un ex detenuto. Forse nell’anno del Zirkeltag, il giro di boa da quel 13 Agosto ’61, ha ancora più senso ricordare.

Indirizzo: Keibelstraße 36, 10178 Berlin

Qui il link con le informazioni per prenotarsi alla visita gratuita

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Foto: @Gedänkstätte Berlin Hohenschönhausen

Ricerche a cura di Z. Munizza

Tour Architettura Socialista. Per Info: z.munizza@berlino-explorer.com

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